Poems by Silla Maria Campanini

Επιμέλεια: Εύα Πετροπούλου Λιανού

Chiusi l’occhio alle stanze deserte

Il sorgere dei ricordi alimentava l’intensità della commozione.
Ripercorsi la vita, senza pregiudizi, ma chiusi tutto.
Non amo ritornare in quegli spazi col pensiero, per non soffrirne, e non solo per questo…

Mi trionfa un’idea, mentre il mare rosseggia all’orizzonte.
Note vive di luce si librano nell’aria, ed io sorrido, pensando al bene che le ho voluto, ed alle strabilianti storielle che io stessa, con audacia, mi raccontavo.
Effimera irrequietezza si intromette nelle tacite meditazioni.

Il rammarico per una irreverenza, di cui chiesi scusa, sinceramente pentita, e di cui fui perdonata.

Tessuta è la tela di chimere, di sogni, di dolcezze perdute, tenerezze d’affetti svanite nei flutti del tempo.
Ma nel rievocare si tenta di rianimare figure scomparse. Il miraggio a volte non è illusione, ma presagio profondo, forte intuizione, che evocano libertà e giustizia.

Un raggio di sole, dietro le colline, Incoraggia il futuro, senza lo sventolio di stendardi, o suono di inni e vuoti discorsi… e la guarigione di un mio caro! Forza e coraggio fratello mio, <cuor forte rompe cattiva sorte>.

Silla Maria Campanini – tutti i diritti riservati all’autrice

Un Colpo di Vento

Un colpo di vento,
tremano le certezze.
Freme la natura e si agita.
La sensazione di tristezza sale,
nell’ammantarsi della notte:
gli alberi sono alti e cupi,
ma non tremulano le stelle.

Ti ricordo vicina al crepitio del fuoco,
sotto la luce chiara del lume.
Ora ti vedo pensosa, cara sorella,
con l’anima stanca e sconfortata.
Contemplo il tuo viso
e lo accarezzo col pensiero.
Il papà, pensoso,
riviveva il suo passato.
A volte si asciugava una lacrima.

Passano le stagioni
e il tempo tutto distrugge,

come il ghiaccio si scioglie all’inizio della primavera.
La vita, sorridendo, indica la via,
indietro non si torna!
Ora fuori il vento ulula,
portando con sé i ricordi.
Continuo a sperare nella pace
nonostante lo svanire dei sogni;
i poeti, anche nel rimpianto,
continuano a fantasticare,
commuovendosi al suono di un violino.

E come il bimbo si crea
il proprio mondo irreale,
pieno di magia,
nella favola mi innamorai di te.
Reclinai il mio capo
in attesa di consolazione,
nei silenzi dei miei perché.
Stimolai la mia fantasia
tra un sorriso mesto
e i palpiti affettuosi del cuore,
in quella atmosfera vaga e in penombra,
suggerita dall’avvento dei ricordi.

Il crepitio del fuoco
accompagnava i miei pensieri.

Silla Maria Campanini –  tutti i diritti riservati all’autrice

Riflessione Ombrosa

Imbarazzante ed ambiguo è lo scenario,
quasi paradossale, funzionale a diritti
che banalizzano altri diritti, giorno dopo giorno.

Come le Vite negate, vite calpestate
e le eluse dignità, prive di consolazioni,
allo sbiadirsi della consapevolezza.

“Nel silenzio, si fa forza l’osservazione ombrosa”.
Avvolte nella nebbia, arricciano le parole,
dipintrici di emozioni e sentimenti,
riflettono orme di un volo lacerato,
sfuggente a riflessioni, come strofe stonate,
che se lucide portano a te.

L’ignaro perso nei meandri dell’oblio
ha sospeso le idee, e come nei mesi di freddo,
nel ritaglio dell’angusto tempo,
il sole pare basso, dietro la collina.

Silla Maria Campanini –  tutti i diritti riservati all’autrice

Autunno

Nel cuore antico della visione,
Foglie multiformi,
Scandaglio di ermetiche memorie,
Piovono dorate e rosse,
Suggestionando il sogno
Con atmosfera surreale.
Apparizione creativa di stati d’animo
Affioranti sotto i nostri piedi
Come un bruno tappeto
Al grondare dell’acqua e lo spogliarsi degli alberi,
Tra il sole velato e le nebbie che vagano negli echi profondi
Di un’aria satura di profumi.
Riflessioni al crepuscolo della vita,
Melanconia che grava sul mondo, soave e pacata,
Sfumata di tenerezza dal sapore di poesia
E dello svanire di tutte le immagini di cose
Che non torneranno mai,
Nel respiro leggero del mondo.
Rapsodie e momenti di bellezza di cui essere grati,
Sensazioni emotive degli amori maturi
Erranti nel viale solitario, Mistero infinito che si spande
Dai giardini silenti senza meta.
Momenti di saggezza al tramonto del sole,
Nell’elevarsi dell’anima oltre il tremito interiore,
Disincanto dei pensieri e sentimenti
Emergenti al tocco del mistero,
Che dei tempi di riposo, sotto l’infinito cielo stellato,
È il mago.

Silla Maria Campanini –  tutti i diritti riservati all’autrice

Silla Maria Campanini nasce nel ’54 in un prezioso borgo in provincia di Bologna.

Fin da bambina mostra una particolare attrazione per la terra ed il colore. Artisticamente le sue esperienze si sono dilatate dalle consulenze tecniche, all’insegnamento. Come educatrice all’immagine ha collaborato allo svolgimento di progetti pittorici/educativi presso Istituti pubblici e privati -Nel 2016 è stata elencata come artista membro del dipartimento di arte e cultura dell’Accademia delle scienze e delle arti di Belgrado

– E’ stato membro attivo, in qualità di Vice Presidente, della “WRITERS CAPITAL FOUNDATION”. Consigliere della Writers Capital Foundation a far data 2021 – Global Art Coordinator  per la Writers Capital Foundation per il Piaf. Anni 2021/2024

– E’ membro della Fondazione Internazionale Munir Mezyed per le Arti e la Cultura. (Con il grande poeta palestinese Munir Mezyed, residente in Romania, lancio’ un progetto internazionale denominato “Arte e Poesia”) –

Silla tiene numerosi rapporti e collaborazioni internazionali, riconoscendo nell’arte il valore della Pace e della Fratellanza tra i popoli. Numerose sono le sue esposizioni personali, collettive in ambito nazionale ed internazionale. Le sue opere visive  e poesie  si possono trovare in libri d’arte, cataloghi ed in numerose pubblicazioni-

– Le sue opere visive  sono presenti in Gallerie d’Arte Moderna, Musei nazionali ed Internazionali, in strutture pubbliche e private – “Artista eclettica e poliedrica affermata in varie discipline artistiche, per la Pittura si presenta con opere di assoluta originalità.

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